lunedì 23 gennaio 2012

Vorrei, non vorrei .....

Da decenni ci siamo ormai abituati - dovrei dire rassegnati - a vederci tartassati - dovrei dire umiliati - da chi ci governa. Sembriamo un paese incapace di ribellarsi non solo alle varie mafie ma anche alla corruzione e all'improntitudine di gente che noi abbiamo contribuito, col nostro voto, ad elevare al ruolo di profittatori. Quando si è insediato il governo Monti, non mi aspettavo un nuovo spirito anche moderatamente socialista ma almeno mi auguravo che certe decisioni fossero drastiche e salde. Che problemi potrebbe avere un governo che non deve rendere conto agli elettori e che non deve preoccuparsi di essere rieletto? Cosa ci potrebbe essere di più obiettivamente libero di agire al di fuori delle logiche perverse che ingessano da decenni la politica italiana? Mi si dice che in fondo non si poteva fare molto nei pochi mesi in cui questo governo tecnico ha avuto modo di agire. Ma come non aspettarsi almeno qualche piccolo segnale? Qualche mano pesante sulle banche, ad esempio. Sulla loro resistenza ad offrire credito tanto per dirne una. E come non aspettarsi un segnale positivo sulle assicurazioni? Ed invece vedo liberalizzazioni annunciate e poi minimizzate da modifiche e limitazioni, l'asta sulle frequenze TV rinviata a chissà quando e la discussione sul lavoro mantenuta in un clima di nebbia profonda. Ma non era quello precedente il governo degli annunci roboanti che cadevano presto nel dimenticatoio? Nel cambio tra il berlusconismo e il "montismo" l'Italia ci avrà guadagnato un poco nella dignità dell'immagine all'estero ma non mi pare che ci stia guadagnando molto nel risollevare coloro che hanno meno da una condizione di precarietà ed incertezza.

martedì 3 gennaio 2012

Elvira Dones

Elvira Dones è una giornalista albanese che ha fatto dell'italiano la sua lingua elettiva anche se vive negli Stati Uniti. Leggere i libri di Elvira Dones significa inoltrarsi nella descrizione impietosa e senza sconti della crudeltà umana. In particolare significa sentirsi sbattere in faccia la violenza compiaciuta degli uomini sulle donne siano essi gli albanesi che violentavano le giovani connazionali per sbatterle sui marciapiedi d'Italia prima e dell'Europa poi oppure i serbi della pulizia etnica nel Kossovo.
"Sole bruciato" ti lascia con lo sgomento di una realtà a cui vorresti non credere ma soprattutto, se sei un uomo "vero" - non un maiale schiavo degli istinti primordiali - ti fa provare ribrezzo di te stesso al solo pensiero di incrementare il mercato del sesso da cui traggono benessere i magnaccia albanesi e di ogni altra nazione. E' difficile riuscire ad esprimere quello che si prova leggendo le pagine dei libri della Dones e allora vi metto un paio di link così potete - se volete - avere un "assaggio" di quelle pagine ma attenzione: se avete lo stomaco debole lasciate perdere.
http://www.elviradones.com/italiano/sole-bruciato/
Però, se avete superato indenni la lettura di questi pochi brani, potete immergervi in un altro incubo fin troppo vero, fin troppo storicamente documentato: "Piccola guerra perfetta".
Arrivati alla fine penserete che solo una mente malata può avere inventato scene del genere di quelle descritte dalla Dones, salvo poi dovervi ricredere e capire che è solo cronaca messa in forma di romanzo per documentare la "pulizia etnica" perpetrata dai serbi nel Kossovo. Una specialità, quella della pulizia etnica, nella quale i serbi si sono saputi distinguere in Bosnia prima ancora che a Pristina.
E ad uno come me, alla fine di una lettura del genere, viene da chiedere quale Dio perverso può avere pensato di creare un mondo nel quale accadono simili misfatti. Anzi, davanti ad un mondo che genera mostri così compiaciuti della loro stessa mostruosità, mi posso solo augurare che non esista un Dio perchè, se davvero esistesse ed avesse creato questi mostri, allora dovrebbe essere lui, quel Dio, il primo a bruciare nell'inferno per l'eternità.

p.s. Quando il nostro ineffabile ex premier in un incontro con Berisha - presidente albanese - chiese di infittire i controlli sulla emigrazione verso l'Italia, con il suo solito sorriso aggiunse "Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze".
La Dones scrisse allora una lettera aperta che ancor oggi ha un valore indiscutibile:
http://maipiusole.blogspot.com/2010/02/la-lettra-di-elvira-donessignor.html