mercoledì 28 settembre 2011

La TV sonnifero della mente

Politica, sport e cucina. Un tempo la Tv offriva (anche) teatro, musica classica, cultura, conoscenza. Poi qualcuno si deve essere accorto che erano cose che mantenevano l'intelligenza attiva e ha deciso di staccare la spina. E da qualche anno in qua, se accendiamo la Tv ci troviamo davanti a ben poche alternative: programmi con grandi cuochi o famosetti aspiranti a passare per tali, vecchi e giovani che raccontano le loro vite abbondantemente corredate da lacrime e commozione, politici che si urlano addosso per nascondere il nulla e sport, tanto sport. Anzi, no. Mi correggo: calcio, tanto calcio. Ore e ore passate a rivedere decine di volte la stessa azione, ore ed ore passate a discutere sui centimetri che fanno o non fanno un fuorigioco, ore e ore ad esaltare il "tocco delizioso" di uno strapagato mito calcistico. In compenso pochi secondi per dare conto di una vittoria mondiale di qualche atleta "vero" che fatica e si sacrifica nella pratica di uno sport vero, per il quale magari si spende di tasca propria pur di praticarlo. Il torpore della mente è così generalizzato che non ci si rende neppure conto che fior di opinionisti stanno cercando, ogni giorno, di convincerci che affidare le sorti del nostro paese alla prima puttana di passaggio è cosa buona e giusta. Che se una intercettazione telefonica ci dimostra che qualcuno ha commesso un reato, non ci si deve indignare contro il colpevole del reato ma contro chi ha permesso che si venisse a sapere. Che se un mafioso si rifiuta di fare i nomi dei complici è un eroe. Che se un politico in odore di mafia è amico del mafioso ma contribuisce a tenere in piedi un governo, allora si deve far di tutto per evitare che venga condannato. Che se un politico si dichiara povero visto che percepisce SOLO 140.000 euro all'anno va capito e non si può, anzi non si deve considerarlo un privilegiato anche se ci sono anziani non ce la fanno a vivere con i 400 euro al mese di pensione, o amiglie che non riescono a sopravvivere con 1.000 euro al mese. Questo è un paese in cui la televisione ha ucciso la capacità di indignarsi per le ingiustizie, per le infamità per l'arroganza di chi lo governa. Alcuni si salvano grazie ad internet ma pare che presto riusciranno a fermare anche loro. Il governo delle tre I (internet, inglese, impresa) otterrà finalmente un paese delle tre I: impunità, ignoranza,indifferenza.

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